LA CASA PADRONALE “O’ CAMMARIELLO”
Sarebbe stato un monaco, o meglio un eremita, secondo una tradizione leggendaria, ad erigere la dimora, sullo sperone di roccia, in un’epoca imprecisa del Medioevo. Solo intorno al XVII secolo, persa l’aura sacra delle origini, divenne una casa con l’aggiunta di ricoveri per animali ed una stanza ulteriore. L’interessante casale, immerso tra gli ulivi ed un limoneto si è ampliato, ambiente dopo ambiente, negli ultimi due secoli.
La facciata è preceduta da un giardino pensile sulla marina di Vietri. Il poderoso protiro in pietra sorregge una buganvillea che sale fino ad incorniciare l’arco sul portale d’ingresso, tra dature, glicini, cactus e l’immancabile vite. L’intonaco dal bianco candido che ricopre le superfici murarie, è interrotto, a mo’ di cesura, in molti punti, dalla crepe e dalle crume laviche antiche delle grandi volte a botte. Chiodi e ganci plurifunzionali, sono stati volutamente lasciati sui muri, laddove il caso o precise ragioni, legate all’esposizione, li avevano posizionati.